Nell'era del digitale e dei beni immateriali, non è più così chiaro cosa voglia dire possedere qualcosa. Se compro un libro fisico, so che il suo contenuto intellettuale non cambierà nel tempo. Posso inoltre fare dell'oggetto materiale "libro" quello che più mi aggrada: posso sottolineare le parole che contiene (in matita ben temperata e con segno leggero), posso usarlo come potente strumento anti-zanzara, posso prestarlo o regalarlo a chi mi pare; posso persino bruciarlo, distruggendolo.
Se invece compro un libro digitale - un ebook, da scaricare e leggere sul mio device preferito - quello che compro non è un libro, ma una licenza d'uso di un file che contiene i contenuti del libro. C'è una differenza sostanziale: possedendo una licenza d'uso e non il libro nella sua interezza, non posso più (legalmente) prestare, vendere, o regalare l'ebook a chi mi pare. Inoltre, non è ovvio il fatto che il contenuto del mio ebook resti invariato nel tempo o che l'ebook stesso rimanga nella mia libreria virtuale per sempre e non venga cancellato, a mia insaputa, dal distributore (come è successo, ad esempio, a Linn Jordet Nygaard).
La situazione si complica notevolmente poi se, invece di oggetti immateriali che però hanno un riscontro ben determinato nel mondo fisico (come i libri), ci chiediamo se fenomeni prettamente immateriali, come possono esserlo i nostri comportamenti o le nostre emozioni, ci appartengano veramente, anche quando vengano estrapolati in forma di dati da macchine intelligenti.
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I link di questa settimana
Se sei un politico (ma che significa essere un politico?), allora Facebook ti esenta dalle sue normali linee guida per poter pubblicare un post: potrai sbizzarrirti con fake news e con linguaggi estremi senza aver paura di ripercussioni! Facebook si giustifica dicendo che "non è nostro compito intervenire quando parlano i politici".
Sempre per rimanere in casa Facebook, Zuckerberg ha intenzione di rendere disponibile a livello globale entro il 2020 Libra, la criptovaluta proprietaria di Facebook. L’obiettivo ufficiale è quello di “fornire accesso al sistema finanziario ai circa 1,7 miliardi di adulti unbanked presenti oggi nel mondo”, quegli adulti cioè che non hanno accesso ad un conto corrente bancario. Il vero obiettivo di Facebook è probabilmente però quello di espandersi in Africa, vista come un potenziale bacino di un miliardo di nuovi utenti pronti ad essere “locked-in” nell’ecosistema Facebook. C’è un rischio, nemmeno troppo velato, di colonizzazione economica 4.0: nelle economie più instabili e soggette a forte inflazione, Libra sarà probabilmente usata come valuta principale nelle transazioni di ogni giorno, poiché ancorata a un cambio stabile.
E per concludere riprendendo il tema della proprietà privata, due sentenze dagli esiti opposti:
1) Il Tribunal de grande instance de Paris, uno degli organi giurisdizionali più grandi di Francia, ha stabilito che il divieto da parte di Steam (la piattaforma della Valve di distribuzione digitale di videogiochi) ai suoi utenti di rivendere videogiochi usati va contro il diritto dell’Unione Europea. In altre parole, gli utenti di Steam godono, almeno in teoria, del diritto di rivendita sui videogiochi nelle loro librerie videoludiche digitali. La Valve, ovviamente, ha annunciato che farà ricorso.
2) Una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che Google non è tenuta a garantire il diritto all'oblio al di fuori dei confini europei, anche quando a chiedere di "essere dimenticati" da risultati lesivi nelle ricerche online sono cittadini europei. Questa sentenza riapre il dibattito, tra le altre cose, sul concetto di "privacy" (che per essere effettivo non può avere valenza solo locale, ma deve estendersi globalmente) e sulla sua presunta obsolescenza nell'era digitale, nonché sul problema di chi possieda veramente i dati su di noi.
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