Allarme così così
Posso dirlo? Un po’ è anche colpa nostra il fatto che in qualche modo non crediamo sempre alle grida di allarme o alle avvisaglie di qualcosa che sta andando storto.
Ho due ricordi molto nitidi della mia infanzia/pre-adolescenza. Entrambi sono legati a qualcosa che stavo leggendo. Nel primo leggevo un articolo su una rivista di ecologia e natura dove c’erano le immagini di cormorani coperti dal petrolio fuoriuscito da una petroliera. L’articolo partiva da quei poveri uccelli sporchi, appesantiti e incapaci di volare per arrivare ai danni irreversibili per il pianeta di lì a dieci anni, dato che anche l’uomo sarebbe tornato all’età della pietra entro il 2000. E pensai: “Ecco: siamo fottuti”.
L’altro ricordo è legato a un altro articolo, però questa volta su Zzap! La rivista di videogiochi a 8 bit per computer e console. Il programmatore di una software house inglese era distrutto, avvilito, dai danni che la pirateria stava facendo al mondo dei videogiochi (era il 1990 o giù di lì). Potevo sentire la sua disperazione dalle parole che leggevo e pensavo a tutte le cassette che i miei compagni compravano in edicola con dieci cloni illegali dei videogiochi che costavano otto volte tanto l’uno.
Parole come licenziamenti, stop alla progettazione, niente più Golden Axe o Turrican. E pensai: “Ecco: siamo fottuti”.
Tutto è diventato emergenza e tutto ha perso credibilità. Tutto è rimasto schiacciato dall’accesso indiscriminato alle informazioni e la fantasia ha reso vera l’ignoranza.
Se le minacce non si concretizzano allora in fondo i complottisti del Covid o i terrapiattisti o quelli che dicono che l’emergenza climatica non esiste perché non devono avere meno ragione di quelli che da una vita gridano al lupo al lupo?
Eppure ci siamo caduti tutti, nello scherzo di confondere tutto nel calderone delle informazioni. Io per primo: quei due articoli che mi hanno fatto pensare la stessa cosa partono da considerazioni e ragionamenti diversi. Il secondo sfruttava la non conoscenza della storia e dei reali processi tecnologici da parte dell’utente medio e di non capire come tutto si sarebbe comunque potuto evitare. Il mercato dei videogame non mi pare così rovinato, oggi.
Il primo articolo (analizzo in una maniera becera) voleva generare allarmismo giustificato ma in ottima fede e con dati incontrovertibili. Che la soglia si sia spostata di trent’anni è solo un piccolo dettaglio.
Cosa ho voluto dire con tutto questo? Niente di particolare, solo che a quelli che dicono che non è troppo tardi e l’allarme non esiste, a volte va dato un assaggio di quello che sarà.
I link di questa settimana:
La NPR ha lasciato Twitter dopo che la piattaforma l’aveva definita US state-affiliated media. Nel perfetto stile di noi sappiamo chi.
La specie marina più in profondità mai pescata ti guarda con due occhioni.
Secondo me una scorsa agli archivi delle foto di LIFE fa sempre bene.
Non ho visto ancora il film uscito da poco ma la storia di Tetris e dell’amicizia fra i due personaggi principali è bella.