Di tutti e di nessuno
Che Internet o in generale il Cyberspazio (come si diceva nel 1994 ma cosa ne sanno quelli che adesso si registrano su TikTok) potesse diventare una terra libera dal dominio di multinazionali è un sogno che circola da parecchio. Perché parliamoci chiaro, è vero che la tecnologia su cui si basa Internet non è proprietà di nessuno, ma il volgare pezzo di ferro su cui i nostri dati viaggiano e alla fine verranno memorizzati e elaborati qualcuno lo dovrà pur pagare. E quel qualcuno adesso ha nomi come Google, Amazon e qualcun altro.
Qualcuno aveva iniziato a mettere le basi proprio negli anni ‘90, quando erano tutti preoccupati dal futuro immaginato da Gibson e Sterling (conosco persone che la prendono ancora male se si parla di Johnny Mnemonic). Regolamenti, dichiarazioni di indipendenza, sistemi decentralizzati che però poco potevano contro l’evoluzione dei servizi forniti dai grandi provider di allora. La storia si è poi sempre ripetuta circolarmente. Addirittura si parla di una cosa simile nelle ultime due stagioni di Silicon Valley. Adesso è il turno di una compagnia svizzera, DFinity, che vuole (ri)provare a mettere le basi di un modello di internet decentralizzato dove i computer dei singoli utenti diventano parte di una rete interconnessa dove in sostanza tutti fanno da provider di tutti gli altri. Un nuovo protocollo (ICP), nuovi paradigmi di sviluppo applicazioni e connettività, ma i problemi sono sempre gli stessi, tipo la mancanza di massa critica e la possibilità della scala globale. Per non parlare della difficoltà di scalzare il modello attuale di Internet dominato dai giganti. Però c’è un altro discorso, che non c’era anche solo fino a poco tempo fa e cioè la mancanza di consapevolezza sui temi della privacy.
Se fosse proprio questa la leva che è mancata finora per una evoluzione di Internet verso il peer-to-peer e i sistemi non proprietari? Se ad un certo punto sempre più persone si discostassero dai servizi mangia-dati allora queste teorie potrebbero trasformarsi in un’effettiva alternativa all’Internet di oggi se non nel futuro vero e proprio dello scambio di dati e dei servizi.
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I link di questa settimana:
Hanno creato il profumo dello spazio di cui parlano gli astronauti.
Anche gli esperti di pandemie stanno dando segnali di stanchezza.
Sempre per via della pandemia, ci potrebbe essere la fine del trasporto aereo di massa.
E visto che può sempre servire, di questi tempi, ecco una guida su come tirare giù le statue.
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NRS è la newsletter di cultura e tecnologia di INUTILE » associazione culturale. A cura di Francesca Balestrieri, Carmine Bussone e Matteo Scandolin. Per conoscere meglio INUTILE e i suoi progetti, visita il nostro sito; se ti piace quello che facciamo, sostienici. Puoi contattare la redazione di NRS via Twitter o via mail.