Essere dei professionisti
Tutto o quasi è a disposizione. L’accesso ai dati, gli strumenti e le capacità potenziali per analizzarli sono a un livello senza precedenti. Ma se tutti analizzano e possono trarre conclusioni allora queste conclusioni sono ancora valide?
Si parlava del fatto che l’informazione sulla guerra in Ucraina dovrebbe essere fatta da professionisti dell’informazione e non da youtuber o account Twitter che caricano video.
Ma questa cosa è davvero ancora giusta e fino a che punto? Cosa distingue davvero l’informazione ma anche la divulgazione corretta da quella fatta male?
Il fatto, si dirà. Se io ho documentato una cosa, quella cosa - nei limiti del dubbio ragionevole - è fattualmente vera. Che la dica un giornalista, un medico, uno scienziato o che la dica mio zio su Facebook. Attacco alla persona? Facilissimo ma il fatto è implacabile. Almeno dovrebbe, dato che il Principio di Autorità non vale sempre.
Questa cosa, sebbene graniticamente corretta, potrebbe effettivamente non bastare, ma intanto abbiamo a disposizione contenuti fatti da persone che non possono definirsi in senso stretto professionisti di un campo o di un altro, eppure sono le stesse (se non uniche) persone da cui si va per ottenere informazioni di quel tipo.
Sia chiaro, non stiamo parlando degli estremi che distorcono i dati e le informazioni a proprio piacimento e che per ignoranza o per profitto diffondono idiozie. Di quello si parla già abbastanza e non è il caso di aggiungere altro.
Sembra però che si stia rompendo un meccanismo che (verrebbe da dire soprattutto in Italia) è sempre stato fortissimo: quello dell’Accademia. L’autorità non è più sancita esclusivamente dalla “consacrazione” (esperienza, certificazioni, lauree etc.) ma dalla “presentazione”.
Ma alla fine l’Accademia è fondamentale? Non in generale, certo, ma deve far parte del pacchetto da giudicare, non la base su cui fare affidamento esclusivo. Ed è proprio questa la chiave della comunicazione dei professionisti attuale e futura: non tanto la validità quanto la fruibilità che chi non ha dovrebbe acquisire a qualunque livello e con più mezzi possibile. E farlo bene. Alcuni l’hanno capito o lo stanno capendo e alcuni no.
A chi non l’ha capito ancora, affrettatevi.
I link di questa settimana:
Speaking of: il debunk su Internet delle informazioni sulla guerra in Ucraina.
Sempre sulla guerra, una mappa interattiva con le fonti OSINT aggregate (tweet e altri contenuti).
Un’altra mappa interattiva per vedere le reali dimensioni degli stati sulla cartina.
Ma perché i film durano sempre di più?
Un Quasi-Pong.
Fare scarabocchi vi rilassa? Provate con le spirali.
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