Il fascino concreto della mancanza di responsabilità
Prima cosa positiva di Elon Musk nel contesto di questo editoriale: usa moltissimo Twitter. L’attuale consiglio di amministrazione della piattaforma non dimostra il minimo interesse a utilizzare il proprio stesso prodotto.
Seconda cosa positiva di Elon Musk nel contesto di questo editoriale: la sua offerta di comprarsi Twitter, trascinarla via dalla quotazione pubblica e renderla una società privata e indipendente è un’offerta sensata, perché oggi l’azienda procede a tentoni, ha un consiglio d’amministrazione che fa poco o niente, non riesce ad affrontare i problemi più urgenti né quelli atavici. Ricordo con piacere la decisione di rimuovere per sempre Donal Trump dalla piattaforma: ma poi i ricordi positivi e recenti di Twitter li ho finiti. Immagino che essere un’azienda privata liberi di molti fardelli e ti permetta di agire in maniera più agile e diretta.
Tante le cose negative di Elon Musk nel contesto di questo editoriale, perché ho zero fiducia in lui, nella sua sensibilità ed empatia. Rendere Twitter un posto sicuro è l’ultima delle sue priorità: renderlo il posto dove si possa fare quello che si vuole sempre e comunque mi pare molto più pressante e fondamentale, per uno come lui. E il pre-requisito perché chiuda il mio account Twitter, ovvero l’unica interazione sociale (virtuale) in cui effettivamente mi impegno e ricevo anche cose molto positive.
Oltre a Musk ho zero fiducia e forse anche più disgusto nei suoi adepti: fanatici, tech bros che non aspettavano altro che un messia del fai-il-cazzo-che-ti-pare che si esprime a meme e si diverte a dire sempre quello che pensa, anche quando farlo ha delle conseguenze gigantesche. Su Twitter questi personaggi ci sono già, lo sappiamo tuttә, e sappiamo anche quanti danni già facciano: ma che vengano rappresentati alla catena di comando di tutto è ancora più preoccupante.
È certo che io stia scrivendo da una posizione di ignoranza (non conosco tutti i passaggi di questa storia, né le implicazioni future di questi scambi, né quello che succederà nelle prossime settimane), lo so e lo voglio sottolineare molto. È una situazione disastrosa già ora: Twitter è legata a doppio filo alla persona (e quindi alla personalità) di Musk comunque vada a finire: perché se il consiglio d’amministrazione rifiutasse la sua proposta, Musk ha già annunciato che venderebbe le suo quote (una bella fetta) e si disinteresserebbe del futuro dell’azienda. Il che è ben probabile che manderebbe in picchiata il valore delle azioni. Non bene.
I link:
A proposito di Twitter: hanno sospeso l’account dell’esercito ucraino.
Cercando notizie positive: Panic ha festeggiato 25 anni di attività (a proposito di aziende private e virtuose) ed è riuscita a spedire i primi Playdate, la loro consolle.
Netflix ha preso una badilata sui denti in borsa: perché sta perdendo utenti. C’è un bel punto di vista di Horace Dediu in merito.
CNN+ è nata e morta nel giro di tre settimane. L’ultima puntata di Downstream è da ascoltare (la prima metà, tra l’altro, affronta la questione di Netflix).