L’analogia che segue è un po’ stiracchiata, ammetto, ma prova a seguirmi e magari finisce che funziona. Immagina di avere un amico carissimo, al quale stai simpaticissimә. Ti aiuta, ti dà manforte, ti sostiene in quello che fai e gli piaci talmente tanto che vuole passare un sacco di tempo con te. A un certo punto, fai un figlia assieme alla persona che ami, e questo amico carissimo trova il nome perfetto per tua figlia: un nome che ti piace e che scegli di darle. Siccome però sei molto impegnato a non saper fare il genitore, quest’amico fa le tue veci anche in questo e insegna a tua figlia un mucchio di roba importante, e pure utile.
Passano poi più di dieci anni e il rapporto con quest’amico va un po’ a gambe all’aria, non vi capite più, non vi trovate più come una volta. Ci sono di mezzo anche dei soldi, come al solito, e va a finire che lo vuoi tagliare fuori dalla tua vita. Scelta legittima, eh, ma è una delle persone con cui hai passato più tempo, in assoluto, negli ultimi 15 anni o giù di lì, una persona che addirittura ha dato il nome a tua figlia e fatto le tue veci per tanto tempo. Cosa fai? Una telefonata gliela neghi? Immagino di no, almeno un saluto glielo faresti.
Ecco, con le dovute proporzioni e dettagli completamente diversi, ma è quello che non è successo in questi giorni laggiù a Twitter. Elon Musk ha vietato l’accesso alle API di Twitter da parte delle app indipendenti. Scelta legittima, come dicevamo sopra, la piattaforma è sua e la gestisce come vuole (e al momento la sta gestendo male), ma vorrei ricordare che:
- il termine tweet è stato introdotto da un’app indipendente
- un uccello come logo per il servizio è stato introdotto da un’app indipendente
- il conteggio dei caratteri in tempo reale è un’intuizione di un’app indipendente.
Quest’app era Twitterrific, che è esistita dal 2007 fino a pochi giorni fa. Twitterrific, Tweetbot, e altre app indipendenti hanno reso Twitter un servizio migliore, e soprattutto utilizzabile: il sito e l’app ufficiale rimangono un casino indescrivibile, e ingestibile. Inoltre, per accedere alle API riconoscevano a Twitter un corrispettivo (credo sulla base numero di utenti che avevano, ma non ne sono sicuro). L’accesso a queste API è stato bloccato dal giorno alla notte, senza alcun avviso; gli sviluppatori di queste app non hanno potuto nemmeno avvertire per tempo i propri utenti.
Per quel che mi riguarda, significa non usare più Twitter, ché l’utilizzo di un’app terza era l’unica cosa che mi avrebbe permesso di rimanere. La maggior parte degli sviluppatori di queste meravigliose app per Twitter stanno già sviluppando dei client per Mastodon. Non so se sul fediverse troverò amicizie, informazioni, cose interessanti come su Twitter: è sicuro che lì tra i cinguettii ci lascio una bella fetta di cuore, ma come dire: che Space Karen faccia quello che vuole, ormai.