Il dibattito sull'uso del denaro contante in confronto all'utilizzo dei pagamenti elettronici è continuo. In particolare per l'Italia, il rapporto del 2019 della Banca d'Italia sull'utilizzo del contante dice che siamo ancora nella parte più bassa della classifica dell'utilizzo di mezzi alternativi al denaro fisico.
Ci sono estremizzazioni come quelle della Svezia, che ha deciso di abolire il contante nel 2023 introducendo una versione elettronica della Corona. Oppure come la Cina, nella quale oltre al progetto di moneta virtuale, la quasi totalità dei pagamenti viene ormai gestita tramite app come Alipay.
Da anni si tenta di risolvere i problemi legati alla non tracciabilità dei pagamenti in contante e alla conseguente possibilità di evasione con misure come il limite di utilizzo del contante o l'obbligo di possesso del POS. Tutto ciò con reazioni contrastanti e con risultati assolutamente risibili. Per non parlare di alcune assurde argomentazioni soprattutto - detto dal punto di vista statistico - da parte di chi è contro queste misure.
Tralasciando la partigianeria e la (giusta) volontà di non favorire il sommerso, c'è da tenere conto di una capacità del contante che non è possibile replicare facilmente: l'anonimato.
Da una parte abbiamo uno strumento di pagamento di cui poter disporre senza alcun collegamento con la persona che utilizza il titolo, dall'altra un credito virtuale con la banca o con l'istituto di pagamento che gestisce comunque in maniera diretta e tracciata i nostri soldi e i nostri dati. Anche sistemi di pagamento alternativi come Paypal possono correlare i nostri dati con le nostre spese.
La soluzione potrebbe essere rappresentata dalle monete virtuali? Sì e no.
Abbiamo poche alternative: Bitcoin, Libra e simili oppure "digitalizzazioni di moneta governativa" come la Corona Digitale di cui sopra. Quindi scegliere se essere tracciati dal proprio stato o da una compagnia come Facebook, oppure utilizzare uno strumento sicuramente anonimo ma senza garanzie tecnologiche e comunque ancora troppo scarsamente diffuso.
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Sì, ok, ci ricordiamo tutti dell'hype degli anni '90 per la realtà virtuale e ci ricordiamo anche de Il Tagliaerbe. Poi è tornata di nuovo anche negli ultimi anni. Ma perché continua a non andare così bene?
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C'è qualcuno che vorrebbe venderci aria pulita. Il pensiero va subito a Balle Spaziali e alla lattina di Perri-Air.
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