Qui a NRS abbiamo vissuto molte vite informatiche, tecnologiche, dell'internet. Non tutte, per carità: ci sono stati treni che non abbiamo preso, o mode che non abbiamo fatto a tempo a incrociare e già erano scomparse. Però è indubbio, davvero, che ne abbiamo viste parecchie. Realtà che un giorno non c'erano e quello successivo puff, eccole, a condizionare le vite di tuttә noi; esperienze che fino a poco prima non conoscevamo e che improvvisamente eccole sulla bocca di ogni nostra conoscenza. Non lo diciamo per fare le persone ciniche, quelle che han visto tutto e che non si stupiscono più di niente: anzi, l'esatto contrario. È incredibile e fantastico che dopo così tanti anni di storie di web continuino ad uscire prodotti interessanti, genuinamente positivi, per i quali possiamo legittimamente impazzire.
Chi se lo ricorda, MySpace? O Splinder, per fare un esempio del tutto italiano? Pensavamo che non ci sarebbe stato nient'altro che potesse piacerci, eppure abbiamo trovato altro. Non significa che i successori siano stati perfetti, o esattamente come li volevamo: ma qualcosa, dopo, è arrivato. E abbiamo saputo usarlo un po' meglio rispetto alla volta precedente.
Il che mi porta al succo di questo pezzo: chi se ne frega, di Twitter. Innanzitutto, perché probabilmente ce lo troveremo tra i piedi ancora per molto tempo. In seconda battuta, perché con buona probabilità diventerà davvero un posto popolato da troll, suprematisti d'ogni tipo, incel e complottisti, molto più di quanto non fosse già. Non credo saranno mai la maggioranza, ma sappiamo bene che sono capaci di essere minoranze molto rumorose. Elon Musk ha deciso che vuole un pubblico fatto come lui, e sarà probabilmente accontentato. Nel tempo arriveranno soluzioni alternative anche migliori di Twitter, per ora ci accontentiamo di sopravviverci cercando di non impazzire.
Questa newsletter sta semplificando troppo? Sicuro. Ci sono mille risvolti per ognuna delle cose che sono successe all'interno e all'esterno di Twitter nelle ultime settimane. Ci vorrebbe un libro per ciascun giorno passato da quando Musk è diventato proprietario della piattaforma. La maggior parte di queste cose, tra l'altro, è fortemente negativa, per come vediamo noi il mondo, ma è tutto soggetto a dibattito, ovviamente, e potresti anche pensarla in maniera diversa, va bene. Le nostre opinioni durano fino a quando un'opinione migliore non arriva: così come arriverà una piattaforma migliore di Twitter.