La specie umana non è un granché a predirre il futuro, nonostante ci si illuda spesso del contrario, poiché basa le proprie previsioni su una concezione lineare e locale dell'esperienza, fatta di incrementi tutto sommato comparabili tra di loro, come piccoli scalini di altezze simili. In particolare, capire e governare fenomeni esponenziali diventa molto difficile, perché si tende ad inquadrarli secondo logiche lineari e locali, mancandone completamente il carattere e la velocità di cambiamento. La fase della rivoluzione tecnologica attuale presenta un andamento nettamente esponenziale, eppure tendiamo ad affrontarla equipaggiati con strumenti (mentali, materiali, burocratici) di natura lineare, e dunque completamente inadatti. Agiamo presupponendo che il futuro stia al presente come il presente stia al passato, che il progresso tecnologico nei prossimi cinque-dieci anni sia comparabile al progresso tecnologico a cui abbiamo assistito negli ultimi cinque-dieci anni, che una conoscenza locale e circoscritta delle cose sia sufficiente a capirne l'andamento globale, le "leggi di natura" sottostanti. Non è così.
Pensiero lineare
Pensiero lineare
Pensiero lineare
La specie umana non è un granché a predirre il futuro, nonostante ci si illuda spesso del contrario, poiché basa le proprie previsioni su una concezione lineare e locale dell'esperienza, fatta di incrementi tutto sommato comparabili tra di loro, come piccoli scalini di altezze simili. In particolare, capire e governare fenomeni esponenziali diventa molto difficile, perché si tende ad inquadrarli secondo logiche lineari e locali, mancandone completamente il carattere e la velocità di cambiamento. La fase della rivoluzione tecnologica attuale presenta un andamento nettamente esponenziale, eppure tendiamo ad affrontarla equipaggiati con strumenti (mentali, materiali, burocratici) di natura lineare, e dunque completamente inadatti. Agiamo presupponendo che il futuro stia al presente come il presente stia al passato, che il progresso tecnologico nei prossimi cinque-dieci anni sia comparabile al progresso tecnologico a cui abbiamo assistito negli ultimi cinque-dieci anni, che una conoscenza locale e circoscritta delle cose sia sufficiente a capirne l'andamento globale, le "leggi di natura" sottostanti. Non è così.